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La Dieta Mediterranea, fonte di salute e benessere

Il concetto di Dieta Mediterranea (DM), così come oggi lo intendiamo, nella ricerca scientifica e nutrizionale, è stato introdotto per la prima volta dal Seven Countries Study, studio prospettico osservazionale iniziato nel 1958.

Alla fine degli anni Quaranta, il dottor Ancel Keys, un fisiologo dell’Università del Minnesota, intuì che il tipo di alimentazione e altre caratteristiche dello stile di vita potessero influenzare la salute e in particolare l’insorgenza della cardiopatia coronarica. L’Italia rappresenta un momento fondamentale per lo studio. Il professor Keys grazie alla collaborazione del Prof. Bergami, fisiologo dell’Università Federico II di Napoli, può studiare la correlazione esistente tra colesterolemia e infarto nelle diverse classi sociali residenti a Napoli , e caratterizzate da stili di vita differenti. Lo studio dimostrò che le popolazioni dell’Europa meridionale, provenienti da Paesi in cui gli ulivi crescono naturalmente, mostravano una longevità tra le più alte al mondo, con la più bassa incidenza di malattie coronariche, cancro e altre malattie croniche. Queste popolazioni non seguivano un modello alimentare specifico, ma alcune tradizioni alimentari e di vita, nate secoli prima, erano fra loro simili e rimaste nei secoli identiche. Queste evidenze sono ancora oggi oggetto di studio da parte di storici, medici, gastronomi, agronomi e molti altri.

Il termine DM ha un valore che in realtà nulla ha a che vedere con la classica visione legata all’introduzione di una minor quantità di cibo allo scopo di dimagrire.

Il termine dieta deriva dal greco δίαιτα (diaita) ovvero “abitudine, modo di vivere”. I greci intendevano dunque lo “stile di vita” con cui indicavano un insieme di comportamenti che andavano dall’alimentazione all’attività fisica.

Un concetto molto “olistico” che va al di là di quello nutrizionale. Ha invece un significato ben più profondo e simbolico perché legato a uno stile di vita distintivo del bacino Mediterraneo: culla della civiltà occidentale.

Fonti storiche, tradizionali e letterarie, confermano tali abitudini e tradizionali del bacino Mediterraneo, attraverso reperti archeologici, come avanzi di cibo delle tombe o cibi carbonizzati rinvenuti dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., manufatti utilizzati per fabbricare, mangiare e cucinare e contenitori per il trasporto del cibo. Anche fonti letterarie classiche, da Omero in poi, supportano la cultura e tradizione mediterranea attraverso tavolette di terracotta, affreschi e papiri.

La Dieta Mediterranea dal 2010 è iscritta nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità dell’ UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura).

Schema della Dieta Mediterranea

Le basi della DM possono essere riassunte in uno schema piramidale, all’apice si trovano gli alimenti da consumare con minor frequenza (carni rosse e dolci), mentre alla base si trovano quelli da consumare quotidianamente (frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci, semi e olio d’oliva). Al centro della piramide gli alimenti da consumare con moderazione, come il pesce, i frutti di mare, i prodotti lattiero-caseari (soprattutto formaggi e yogurt), le uova e il pollame.

dieta mediterranea

BENEFICI DELLA DIETA MEDITERRANEA SULLA SALUTE

La dieta mediterranea è associata a una vasta gamma di benefici per la salute, supportati da ricerche scientifiche approfondite. Di seguito, alcuni dei principali benefici sulla salute legati alla DM.

Prevenzione delle Malattie Cardiovascolari:

la dieta mediterranea è notevolmente efficace nel ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, grazie alla sua ricchezza in acidi grassi monoinsaturi, fibre, antiossidanti e fitonutrienti.

Controllo del Peso Corporeo:

l'adozione di questo modello alimentare è associata a una migliore regolazione del peso corporeo e a una riduzione del rischio di obesità.

Prevenzione del Diabete di Tipo 2:

la dieta mediterranea contribuisce alla prevenzione del diabete di tipo 2 attraverso il miglioramento della sensibilità all'insulina e la stabilizzazione dei livelli di glucosio nel sangue.

Salute Cognitiva:

diversi studi hanno dimostrato che la dieta mediterranea può ridurre il rischio di declino cognitivo e di malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer.

Longevità:

il consumo regolare di alimenti tipici della dieta mediterranea è stato collegato a una maggiore aspettativa di vita e a una riduzione della mortalità generale.

FOCUS SULLA SALUTE EPATICA

La dieta mediterranea ampiamente studiata e lodata per i suoi numerosi benefici sulla salute promuove il benessere epatico. Il fegato svolge un ruolo cruciale nel metabolizzare e stoccare i nutrienti, oltre a filtrare le tossine dal sangue. Una dieta ricca di grassi, zuccheri e calorie eccessive può sovraccaricare il fegato, contribuendo allo sviluppo di malattie epatiche tra cui la steatosi non alcolica (NAFLD), più propriamente definita oggi steatosi epatica associata a disfunzione metabolica (MAFLD), e steatoepatite non alcolica (NASH). La dieta mediterranea, ricca di antiossidanti, fibre e grassi mono e polinsaturi, può aiutare a mitigare questi rischi.

Prevenzione e gestione della NAFLD
Molti studi hanno dimostrato che la DM può essere efficace nella prevenzione e nella gestione della MAFLD. Il consumo elevato di frutta, verdura e cereali integrali fornisce una ricca fonte di antiossidanti e fibre, che possono ridurre lo stress ossidativo e migliorare la sensibilità all’insulina, fattori entrambi legati alla salute e benessere epatico. L’olio EVO, ricco di acido oleico e polifenoli, può ridurre l’infiammazione e migliorare i profili lipidici nel sangue, riducendo così il fardello sul fegato.

Effetti sul metabolismo che contribuiscono alla salute epatica
La DM aiuta a mantenere un corretto peso corporeo sano e può prevenire l’obesità, un fattore di rischio significativo per la sindrome metabolica e la MAFLD. La combinazione di un moderato apporto calorico, di una regolare attività fisica e di una dieta equilibrata favorisce il mantenimento di un sano metabolismo, contribuendo così alla prevenzione di malattie metaboliche dall’insulino resistenza al diabete di tipo 2. Condizioni strettamente correlate alla salute epatica.

Raccomandazioni delle Società Scientifiche e del Ministero della Salute

Le società scientifiche internazionali, come l'American Heart Association e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), raccomandano la DM come modello alimentare salutare per prevenire le malattie croniche e migliorare la longevità. Il Ministero della Salute in Italia, così come accade in molti paesi mediterranei, promuove attivamente questo modello alimentare attraverso campagne informative, sottolineando l'importanza di una dieta bilanciata ricca di alimenti vegetali, un consumo nullo o moderato di alcool (preferibilmente prediligere il vino rosso ricco di resveratrolo e tannini; famosi per la loro potenziale azione benefica a livello cardiovascolare e con effetti antiossidanti), e l'importanza dell'attività fisica regolare.

Queste raccomandazioni si basano su solide evidenze scientifiche che dimostrano i benefici della DM sulla salute e sul benessere.

È importante notare che oltre agli aspetti nutrizionali, la DM promuove anche un approccio al cibo che valorizza la biodiversità, le stagioni, la cultura culinaria locale e il piacere di condividere i pasti con altri, aspetti cruciali per un approccio sostenibile al benessere generale ed soprattutto epatico.

Conclusione
La dieta mediterranea offre un approccio alimentare equilibrato, sano e nutriente che sostiene il benessere epatico. Adottando questo modello alimentare comprensivo di uno stile di vita attivo, è possibile ridurre il rischio di malattie epatiche e promuovere una salute generale migliore. La chiave sta nell’adozione di abitudini alimentari sostenibili che integrino ingredienti naturali e minimamente processati. La DM è associata a numerosi benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, il miglioramento del controllo glicemico, la prevenzione del diabete di tipo 2, e la riduzione del rischio di demenza e depressione. Tali effetti sono attribuibili alla sinergia tra i diversi componenti della dieta, che lavorando insieme esercitano effetti antinfiammatori e metabolici.

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