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malattie e steatosi

Metabolismo e fegato

infezioni al fegato

Metabolismo e fegato sono molto legati. Il fegato svolge un ruolo centrale nel metabolismo dell’organismo, con gli epatociti che svolgono la maggior parte delle funzioni. Metabolizza composti benefici e dannosi e composti endogeni ed esogeni. Le principali funzioni sono categorizzabili in quattro aree: metabolismo dei carboidrati, metabolismo dei lipidi e degli acidi grassi, metabolismo delle proteine e degli aminoacidi e metabolismo dei farmaci. La maggior parte delle malattie epatiche causa danni e disfunzioni degli epatociti (cellule del fegato) di diverso grado che possono determinare alterazione profonde sulla sua funzione metabolica.

Nel mondo la principale causa di malattia cronica del fegato è rappresentata dalla malattia del fegato grasso non alcolico (NAFLD), patologia che sta assumendo le caratteristiche di un’epidemia globale del nostro secolo. Infatti, la NAFLD e colpisce il 25-30% della popolazione adulta generale, il 15% dei bambini e il >50% delle persone in sovrappeso, obese o con diabete mellito di tipo 2 (T2DM).

L’accumulo di grasso intracellulare nel fegato è chiamato steatosi epatica e può verificarsi come conseguenza:

  • dell’assunzione eccessiva di alcol definita malattia del fegato grasso alcolica o AFLD
  • di fattori metabolici definita malattia del fegato grasso non alcolica o NAFLD

Il livello soglia accettato a livello internazionale dalla comunità scientifica per distinguere la AFLD dalla NAFLD è la quantità di 2 bevande alcoliche ovvero l’equivalente di 20 g di etanolo al giorno.

Cos'è la steatosi epatica

Il grasso nel fegato si sviluppa tipicamente quando una persona consuma più grassi e zuccheri di quanto il suo corpo sia in grado di gestire. Questo fenomeno è più comune nelle persone in sovrappeso o obese, ma può verificarsi anche negli adulti con un peso corporeo normale. Se il grasso si accumula in più del 5% del fegato, il fegato è considerato un fegato grasso. Sebbene questa condizione non causi alcun danno immediato, se trascurata, rende il fegato vulnerabile e lo stato evolve verso l’infiammazione (steatoepatite) e la fibrosi (cirrosi), con una maggior predisposizione al tumore epatico (epatocarcinoma).

Vediamo ora le cause di steatosi e, come la steatosi si leghi a particolari patologie estremamente comuni nella nostra società come obesità e diabete di tipo 2 (T2DM)

La malattia del fegato grasso non alcolico (NAFLD) comprende alterazioni epatiche con accumulo di lipidi (steatosi) con o senza lo sviluppo di infiammazione (steatoepatite non alcolica, o NASH) e/o fibrosi, in assenza di altre cause di malattia epatica. La NAFLD sta, sempre di più, divenendo una emergenza sanitaria soprattutto a causa delle epidemie mondiali di obesità e diabete la cui crescita, negli ultimi anni, è stata esponenziale.

La NAFLD è considerata reversibile, ma se non trattata, nelle sue forme evolutive è una delle principali cause di mortalità legate al fegato e al sistema cardiovascolare (CV). In particolare la sua variante clinicamente aggressiva, la steatoepatite non alcolica (NASH).

Diabesità è il termine coniato da Sims E.A. nel 1973 per descrivere il forte legame tra obesità e diabete

 

Da questo legame nel 2020, viste le relazioni bidirezionali esistenti fra la NAFLD e le patologie metaboliche come obesità e diabete (Diabesità), la comunità scientifica ha definito una nuova entità di steatosi chiamata malattia del fegato grasso associata al metabolismo (MAFLD). La nuova definizione enfatizza e aumenta la consapevolezza nella ricerca della malattia del fegato grasso tra i pazienti con diabete di tipo 2 (T2DM), obesità e malattia cardio vascolare (CVD) o i suoi fattori di rischio.

La MAFLD è pertanto la disfunzione metabolica e i processi infiammatori nell’obesità e nel T2DM strettamente associati alla malattia del fegato grasso non alcolica.

La NAFLD è il passo iniziale nello sviluppo di alterazioni irreversibili del tessuto epatico che portano alla cirrosi (circa 1/3 dei casi di NAFLD sviluppano la NASH ovvero la steatoepatite non alcolica, e il 15% di questi può progredire fino alla cirrosi) e può essere di per sé un fattore di rischio per lo sviluppo della malattia cardiovascolare e del T2DM.

Cos’è la cirrosi?

Quando non trattata la steatosi epatica evolve in cirrosi che è il risultato di un danno continuo e a lungo termine al fegato, che può essere dovuta a cause diverse.

Tale danno porta alla formazione di cicatrici, note come fibrosi, in cui protuberanze irregolari (noduli) sostituiscono il tessuto epatico liscio e il fegato diventa più duro. L’ insieme della cicatrizzazione e dei noduli è appunto chiamata cirrosi.

La cirrosi è da considerare lo stadio finale della malattia epatica. Molte persone affette da cirrosi possono sentirsi abbastanza bene e vivere per molti anni senza problemi, questo perché il fegato può funzionare relativamente bene anche quando è danneggiato in modo piuttosto grave.

La cirrosi è classificata in due modi: compensata o scompensata.

  • La cirrosi compensata è quella in cui il fegato riesce a far fronte ai danni e a mantenere le sue funzioni importanti
  • Nella cirrosi scompensata il fegato non è in grado di svolgere tutte le sue funzioni in modo adeguato. I pazienti allora presentano spesso sintomi e complicazioni gravi

 

La cirrosi scompensata è assai grave al punto che molto spesso l’unica possibilità per il paziente è essere sottoposti ad un trapianto di fegato.

La NAFLD è reversibile. Ma come possiamo trattarla? il metodo di trattamento più raccomandato è il cambiamento dello stile di vita, ossia:

  • seguire una dieta relativamente ipocalorica (con un apporto calorico proporzionale al consumo energetico), con carboidrati prevalentemente a basso indice glicemico e ridurre al minimo il consumo di fruttosio, alcol e grassi. La Dieta Mediterranea si è dimostrata estremamente efficace nella riduzione del contenuto di grasso epatico
  • praticare attività fisica regolarmente

 

Dal mondo scientifico crescenti evidenze suggeriscono che specifici integratori alimentari o nutraceutici con effetti epatoprotettivi, confermati da studi clinici, possono essere utilizzati per accelerare il miglioramento degli enzimi epatici e della steatosi, o almeno per rallentarne la progressione.

Tutelare lo stato di salute del nostro fegato è un dovere verso la nostra salute generale.

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