Il legame tra diabete steatosi è complesso e sfaccettato. La disfunzione metabolica e i processi infiammatori nell’obesità e nel diabete mellito di tipo 2 (T2DM) sono stati strettamente associati alla malattia del fegato grasso non alcolica. Questo ha portato all’utilizzo del nuovo termine, MAFLD, dato il legame significativo tra la malattia del fegato grasso e l’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza è proposta come un meccanismo chiave per il danno epatico nella NAFLD/MAFLD, in quanto altera il metabolismo e lo smaltimento del glucosio, con conseguente aumento della produzione di insulina (da parte del pancreas) e conseguente iperinsulinemia.
L’insulino-resistenza è legata anche all’aumento del grasso che si deposita nella cavità addominale, detto grasso viscerale, e alla disfunzione degli adipociti (cellule del tessuto adiposo). L’effetto finale è un eccesso di assorbimento di lipidi da parte del fegato. Tale condizione acquisita è legata all’eccesso di grasso corporeo, sebbene siano state identificate anche cause genetiche.
Cosa succede allora al fegato? Le conseguenze metaboliche possono portare a varie patologie come ipertensione, dislipidemia e aumento della coagulazione del sangue. Se trascurata, progredisce con lo sviluppo di una sindrome metabolica con diabete mellito di tipo 2 e non ultimo la malattia del fegato grasso non alcolica (NAFLD). La steatosi epatica può essere una delle complicanze precoci degli organi finali del T2DM e della sindrome metabolica, con insorgenza e progressione occulta precoce senza alcun segno clinico.
Diabete e steatosi possono quindi essere molto legate. L’identificazione e la gestione precoce da parte del medico in questi casi ha un impatto significativo sulla mortalità e sulla salute complessiva. La NAFLD/MAFLD è associata direttamente a un aumento della patologia cardiovascolare e delle sue complicanze sulla micro e macro circolazione, consolidando ulteriormente la necessità di una gestione precoce.
La MAFLD/NAFLD è reversibile fino ad un certo stadio. E allora come trattarla? il metodo di trattamento più raccomandato è il cambiamento dello stile di vita, ossia:
Dal mondo scientifico crescenti evidenze suggeriscono che specifici integratori alimentari o nutraceutici con effetti epatoprotettivi, confermati da studi clinici, possono essere utilizzati per accelerare il miglioramento degli enzimi epatici e della steatosi, o almeno per rallentarne la progressione.
Tutelare lo stato di salute del nostro fegato è un dovere verso la nostra salute generale.
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