Esiste una forte relazione tra glucosio, insulina e glicemia. Quando mangi riso, pane o qualsiasi altro alimento tipico ricco di carboidrati, viene digerito dallo stomaco e dall’intestino tenue, dove viene assorbito nel sangue sotto forma di glucosio.
Insieme ai grassi (lipidi) e alle proteine, il glucosio è una delle principali fonti di energia dell’organismo ed è strettamente correlato a insulina e glicemia.
Il glucosio è il più semplice dei carboidrati (zuccheri), ed è un monosaccaride (composto da un solo zucchero). Altri monosaccaridi sono il fruttosio, il galattosio e il ribosio. I carboidrati si trasformano in glucosio nel sangue circolante.
In base alla velocità con cui il corpo digerisce lo zucchero, i carboidrati sono considerati semplici o complessi. L’organismo digerisce i carboidrati complessi più lentamente, e questi forniscono una fonte di energia più costante. Per questo essi sono più sani. Di seguito sono riportati alcuni esempi:
Avere il livello di glucosio nel sangue (glicemia) costante ed entro determinati limiti è importante. Sbalzi o livelli costantemente sopra o sotto i valori normali possono avere effetti dannosi anche permanenti.
Durante i pasti, il nostro organismo inizia subito ad elaborare il glucosio e gli altri carboidrati. In seguito, gli enzimi iniziano a scomporli con l’aiuto del pancreas, che produce ormoni come l’insulina, che permette l’ingresso del glucosio nelle cellule, soprattutto muscolari, che lo utilizzano come carburante.
Il glucosio può anche essere trasformato ed immagazzinato come grasso da utilizzare in seguito.
La condizione più temibile e frequente è il livello costantemente alto di glicemia. Questo può sfociare in una malattia che prende il nome di diabete, che produce gravi danni, anche permanenti.
Il diabete può verificarsi quando il pancreas non produce insulina come dovrebbe. Può accadere che anche se i livelli di insulina sono sufficienti, ma le cellule non la utilizzano, resta in circolo una quantità eccessiva di zucchero. Tale condizione prende il nome di insulino resistenza.
E’ dunque evidente come il diabete sia una malattia strettamente correlata ai livelli di insulina e glicemia.
Col passare del tempo, i livelli di insulina possono ridursi; in tal caso l’organismo rilascia grasso dalle cellule adipose, che viene utilizzato come carburante. Inoltre, il fegato libera delle sostanze, chiamate chetoni, che rendono il sangue più acido. L’accumulo di chetoni e l’acidità del sangue possono diventare pericolosi, provocando una condizione che prende il nome di chetoacidosi, pericolosa per la vita.
Attenzione alla dieta chetogenica!!!
In questi ultimi anni sta prendendo piede una dieta dimagrante denominata chetogenica. Essa si basa sull’alimentazione a base principalmente di proteine, che stimolano un rilascio di chetoni in circolo. Questo è particolarmente pericoloso per i pazienti affetti da diabete, inducendo più facilmente uno stato di chetoacidosi. Parlane sempre prima col tuo medico, prima di intraprendere qualsiasi tipo di dieta.
Misurare la glicemia è semplice: è sufficiente un normale prelievo di sangue presso un laboratorio, ma esistono anche degli strumenti in grado rivelare la concentrazione di glucosio nel sangue anche da una piccola goccia di sangue. Questa procedura è possibile effettuarla in farmacia o addirittura, con piccoli dispositivi portatili, presso il proprio domicilio.
Spesso questa condizione non presenta sintomi, ma essi tendono a comparire se i valori di iperglicemia si prolungano nel tempo. Questi sono:
Esiste anche la situazione opposta, ossia la scarsa quantità di zuccheri nel sangue, può avvenire in condizioni di digiuno prolungato, malattie metaboliche così come il diabete mal compensato. Questa condizione prende il nome di ipoglicemia ed i suoi sintomi sono: tremori, affaticamento, confusione, ansia, sudorazione.
Valore Glicemia a Digiuno (mg/dL) | Valutazione |
---|---|
Inferiore a 70 | Ipoglicemia |
Tra 70 e 99 | Condizione normale |
tra 100-125 | Alterata glicemia a digiuno |
Superiore a 125 | Diabete |
Semplice! Basta mettere in atto delle facili strategie per riequilibrare il rapporto tra insulina e glicemia e ridurre il rischio di iperglicemia.
Ecco come comportarsi in 10 semplici punti:
Dormi di più.
Diversi studi collegano la mancanza di sonno alla aumentata resistenza all'insulina. Dormire di più può aiutare a invertirne gli effetti.
Fai più esercizio fisico.
Un'attività fisica regolare, (basta una semplice passeggiata quotidiana a passo svelto), aiuta a far assorbire lo zucchero nei muscoli per immagazzinarlo.
Riduci lo stress.
Lo stress spinge l'organismo a entrare in modalità "combatti o fuggi", stimolando la produzione di ormoni che scindono lo zucchero immagazzinato in glucosio aumentando la glicemia. Molti studi hanno rilevato che alti livelli di ormoni dello stress riducono anche la sensibilità all'insulina.
Perdi peso.
Il peso in eccesso, soprattutto il grasso a livello della vita, riduce la sensibilità all'insulina e aumenta il rischio di diabete di tipo 2 producendo ormoni che promuovono l'insulino-resistenza nei muscoli e nel fegato.
Mangia più fibre.
Le fibre solubili aiutano a nutrire i batteri amici dell'intestino, che sono stati collegati a una maggiore sensibilità all'insulina.
Riduci i carboidrati.
Una dieta ad alto contenuto di carboidrati provoca picchi di zucchero nel sangue. Mangiare regolarmente porzioni ridotte di carboidrati durante la giornata fornisce all'organismo meno zuccheri a ogni pasto, facilitando il lavoro dell'insulina. Inoltre gli zuccheri aggiunti, che si trovano soprattutto negli alimenti industriali lavorati, aggiungono una quota di zucchero “invisibile” ai cibi che si assumono.
Aggiungi erbe e spezie alla tua cucina.
Curcuma, zenzero, cannella e aglio, hanno dato risultati promettenti nell'aumentare la sensibilità all'insulina. Altre erbe che possono avere questo effetto sono basilico, aneto, finocchio, prezzemolo, cumino, noce moscata, origano e rosmarino. La ricerca ha identificato almeno 900 composti contenuti in una varietà di erbe e spezie che possono contribuire a ridurre la resistenza all'insulina. Anche il tè verde ha tali proprietà.
Evita i grassi trans e cibi industriali.
A differenza degli altri grassi, i grassi trans non apportano alcun beneficio alla salute e aumentano il rischio di molte malattie. Esempi di cibi con un’elevata percentuale di grassi trans sono: margarine, brioche, snack dolci, salatini, patate fritte surgelate, krapfen, burro, dadi da brodo, preparati per minestre, alimenti da fast-food, carni rosse, pop-corn in busta, formaggi stagionati.
Prova un integratore.
Molti integratori possono contribuire ad aumentare la sensibilità all'insulina, tra cui la vitamina C, i probiotici e il magnesio. Come per tutti gli integratori, attenzione che essi non interagiscano con i farmaci che si stanno assumendo. È sempre meglio consultare con un medico prima di iniziare a prenderli.
In conclusione, come per molte condizioni mediche, è bene prevenire i problemi prima che si manifestino. Livelli normali di glucosio sono essenziali per mantenere il nostro corpo in perfette condizioni. Una dieta equilibrata e completa, come la dieta mediterranea, l’esercizio fisico ed uno stile di vita sano, fanno parte della giusta prevenzione contro le malattie metaboliche e croniche degenerative. Se le analisi del sangue ti mostrano dei valori alterati della glicemia, non allarmarti, ma parlane subito con il tuo medico.
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